CHI SONO

MARIAGRAZIA GIOVE

Ci sono percorsi che nascono già tracciati, con confini chiari e direzioni definite. E poi ci sono viaggi che si costruiscono passo dopo passo, intrecciando passioni, esperienze e incontri in un mosaico unico e personale…

La mia vita è stata proprio così: un viaggio fatto di sperimentazione e scoperta, di pragmatismo e creatività, di empatia, osservazione e condivisione, in cui ogni tappa ha aggiunto un tassello alla mia visione del mondo.

Ho respirato arte fin dall’infanzia, cresciuta tra strumenti musicali e opere d’arte. Ho seguito sentieri diversi, dalla musica all’architettura, dall’informatica all’organizzazione di eventi, fino a trovare nella fotografia il mio linguaggio più autentico. Un linguaggio che mi ha portato a viaggiare, esporre, insegnare, ma soprattutto raccontare storie attraverso l’immagine. Perché la fotografia, come ogni forma d’arte, non è solo rappresentazione: è un modo di vedere. Ed è attraverso lo sguardo che costruiamo il nostro mondo.

LE RADICI DELL’ARTE

Sono nata a Bari, immersa fin da bambina in un universo fatto di musica e arte. Crescere tra un conservatorio di musica e un laboratorio di restauro mi ha permesso di affinare presto lo sguardo, l’orecchio e una sensibilità artistica. Mia sorella, pianista, e mio padre, restauratore di opere d’arte per i beni culturali, mi portavano spesso con loro, facendomi assorbire bellezza e armonia fin da piccola.
Ho studiato pianoforte e violino, perché appassionata di musica e ho intrapreso la facoltà di Architettura, affascinata dalle forme e dagli spazi, ma la mia strada non era ancora segnata e il destino mi ha portata altrove.
Nel 2002 mi sono trasferita a Milano, dove quasi per caso ho iniziato una carriera nel settore informatico. Senza una formazione specifica, ma con una forte attitudine alla logica e al problem solving, ho scalato rapidamente i ruoli, fino a ricoprire incarichi manageriali. Eppure, il richiamo dell’arte non si è mai affievolito.

IL RICHIAMO DELLA FOTOGRAFIA

Mentre la mia carriera si sviluppava nel mondo della tecnologia, il bisogno di espressione artistica cresceva dentro di me. Così, in parallelo al lavoro, ho iniziato a esplorare altri mondi: organizzazione di eventi, mostre e concerti, critica musicale, tour management artistico. E soprattutto la fotografia.
Scattare è diventato il mio linguaggio, il mio modo di interpretare il mondo, di raccontare storie e di esprimere emozioni. È diventata persino il mio modo di “fare musica”!
Dal 2013 la fotografia è ufficialmente la mia professione, e mi sono dedicata quasi completamente ad essa.

UNO SGUARDO SUL MONDO

La mia fotografia si muove tra ritratti, street photography, architettura e fotografia di scena. Ogni immagine è un dialogo, un racconto che esplora la realtà in modi nuovi e inaspettati.
Ho avuto il privilegio di viaggiare molto, fotografando nei principali festival e club musicali italiani, europei (Rotterdam, Copenhagen, Montreux, Parigi, Londra) e americani (New York, Chicago, Boston, San Francisco). Ogni città, ogni palco, ogni artista ha lasciato un segno nel mio modo di vedere e raccontare. Questi viaggi mi hanno arricchita e influenzata, diventando parte fondamentale della mia ricerca artistica.

ESPOSIZIONI E RICONOSCIMENTI

Le mie immagini hanno trovato spazio su copertine di CD per artisti blues, jazz, tango, pop e folk, collaborando con etichette discografiche internazionali (Pias, MPS, M.C. Records, Victor Record, Abeat Records, Appaloosa, OrangeRecords). Scrivo e fotografo per riviste musicali e di viaggio, tra cui DownBeat e iRockJazz (Chicago), Jazz News (Francia), Jazzism (Paesi Bassi), Jazzwise (UK), Musica Jazz, Jazzit, Repubblica e Touring Magazine.
Il mio lavoro fotografico è stato esposto in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero, in contesti prestigiosi come il Medimex, il Locus Festival e altre rassegne dedicate alla musica e all’arte. Un momento particolarmente significativo è stato quando la mia mostra “Musica Nomade” ha viaggiato tra diverse città, trovando casa in spazi iconici. E un grande onore è stato essere la prima fotografa italiana di musica ad avere una personale al North Sea Jazz Festival, un riconoscimento che mi ha permesso di affiancare nomi storici della fotografia musicale come Jim Marshall, Baron Wolman e Francis Wolff.

LA FOTOGRAFIA COME ESPLORAZIONE

Sperimentare, esplorare, crescere, con la curiosità di chi non smette mai di imparare. La fotografia per me non è solo un mestiere, è un viaggio continuo, una ricerca senza fine, un’esperienza che si evolve ogni giorno. Ogni scatto è un nuovo inizio, ogni progetto è una sfida. Ed è proprio questo il bello: dare forma a nuove idee, mescolare sensibilità artistica e competenze organizzative. È qui che trovo il mio equilibrio, tra la perfezione della composizione e l’imprevedibilità dell’ispirazione.

LA CONDIVISIONE DELL’ARTE E DELLA BELLEZZA

Oltre a fotografare, amo condividere e insegnare quello che so fare. Organizzo corsi di fotografia in classe, online, ma anche attraverso esperienze immersive, come viaggi fotografici e festival musicali.
La fotografia è un’arte che nasce dall’osservazione, ma anche dall’ascolto, dall’empatia. La bellezza e l’armonia sono ovunque: basta saperle guardare. Questi sono gli aspetti che cerco di trasmettere a chi decide di intraprendere un percorso formativo con me, lasciando però che il talento e il proprio modo di vedere il mondo venga fuori, così da far fiorire (e non reprimere) la creatività dell’incoscienza e la spontaneità dell’ignoranza.

IL MIO PERCORSO: UN VIAGGIO SENZA FINE

Sperimentare, esplorare, crescere, con la curiosità di chi non smette mai di imparare. La fotografia per me non è solo un mestiere, è un viaggio continuo, una ricerca senza fine, un’esperienza che si evolve ogni giorno. Ogni scatto è un nuovo inizio, ogni progetto è una sfida. Ed è proprio questo il bello: dare forma a nuove idee, mescolare sensibilità artistica e competenze organizzative. È qui che trovo il mio equilibrio, tra la perfezione della composizione e l’imprevedibilità dell’ispirazione.

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